Prima di qualsiasi speculazione sul community marketing, diamo innanzitutto una definizione di community: “un insieme di persone, unite da un interesse comune, che si frequentano utilizzando mezzi di comunicazione telematici e si incontrano in ambienti digitali”.
Ciò che la distingue da un semplice gruppo e ciò che fa la differenza, è che le persone che la compongono stanno insieme perché perseguono uno scopo, un obiettivo condiviso e un interesse comune.
Allestire prima e gestire poi una strategia di community marketing non è cosa semplice, non basta cioè avere una pagina Facebook in cui postare contenuti per pensare di aver costruito una community. Bisogna trovare l’elemento comune che lega gli utenti e che li porta a creare coesione.
Ma soprattutto bisogna monitorare, aggiornare tempestivamente, nutrire attivamente e… fare opera di fidelizzazione.
Come? Ecco cinque consigli da seguire per un piano di community marketing efficace:
- Saper ascoltare
L’unico modo per capire a pieno le esigenze e prevedere i bisogni dei consumer è ascoltare. Osservare e scoprire cosa vuole il nostro target di riferimento. - Lasciar parlare
Le persone parlano e si esprimono nel modo che più le aggrada, condividono pareri, idee, battute e, talvolta, critiche. Moderare sì, censurare mai. - Moderare
Dopo aver ascoltato e lasciato libero spazio di parola, si interviene per moderare, rispondere, e far rispettare la policy della pagina. - Coinvolgere
La community non vive da sé e non si auto alimenta, è indispensabile pertanto che venga stimolata e coinvolta continuamente per favorire il social engagement attraverso una social media strategy realizzata ad hoc. - Ammettere l’errore
Si sa, errare è umano, e quando capita, ammettere di aver sbagliato è la strategia migliore da attuare e conduce senza dubbio al miglioramento.
Cinque consigli che aiutano a prendersi cura al meglio delle community e a tenere ben fermo in mente che l’obiettivo è generare conversazione intorno al brand o ai temi inerenti: se i membri sono attivi comunicano ed interagiscono facendo aumentare la visibilità dei contenuti sui social, e quindi la brand awareness.
Tutto il resto è CRM. Chissà se questi principi valgono anche nella vita reale, con le community reali, proviamo?