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Il Customer Relationship Management in epoca Covid-19: la formula per umanizzare i brand

IAKI - Customer Relationship Management

Il Customer Relationship Management è da sempre la patata bollente della comunicazione. State ancora aspettando di ricevere risposta su Facebook o Twitter alla richiesta di informazioni rivolta al vostro operatore telefonico? Forse a breve riceverete una risposta, e ci è voluta una pandemia globale.

Il Covid-19 ha causato gravi danni economici in tutto il mondo. Compreso il rovesciamento delle priorità dei consumatori, pronti a mettere in secondo piano da un giorno all’altro il loro potere di acquisto, per destinare interesse, fondi e attenzioni ad altri messaggi, quelli legati alla sicurezza, all’autoconservazione e al risparmio.

Fonte: Insidemarketing.it

Un nuovo modello di business per le imprese

Il nuovo modello di comportamento dei brand vede un offuscamento del confine tra le imprese, la società e le persone, con una netta e più profonda integrazione degli orientamenti di valore pubblico, ambientale e commerciale. Come si traduce questo cambiamento in modelli di business? Ecco degli esempi:

Fonte: www.centralmarketingintelligence.it

Risposta immediata all’emergenza Covid, ma il futuro?

Se l’adeguamento delle strategie di marketing è mirato a vivere nel Q2 del 2020, cosa si prospetta guardando un attimo più in là a livello di comunicazione ed interazione con gli utenti/consumatori? Come si evolverà il Customer Relationship Management?. I brand che vogliono percorrere in modo virtuoso la strada del marketing digitale devono seminare oggi quello che oculatamente raccoglieranno nei prossimi mesi, anche perché l’internet è sovraffollato, ma almeno siamo salvi dagli assembramenti.

Una ricerca di Global Web Index ci presenta una divisione degli accessi ai social media in tutte le fasce di età:

Ecco perché le attivazioni, campagne e strategie digitali dovranno essere impostate per poter vivere cross-gen e adattate al post emergenza Covid:

Customer Relationship Management: non fiori, ma una comunicazione empatica

I consumatori, che sui social sono utenti, come si possono rendere conto di questo cambiamento, al netto delle prime iniziative immediate di riconversione produttiva? La risposta è: nelle conversazioni con i brand in senso lato, che per le aziende a livello strategico e in senso stretto prende il nome di community management declinato in tutte le sue strategie:

Una strategia di comunicazione credibile e affidabile vede queste tre leve azionate contemporaneamente. Da messaggi realistici, rassicuranti, gentili e positivi, non più artefatti da logiche troppo pubblicitarie e poco empatiche. La riuscita è legata ad una componente umana: le persone.

E saranno proprio le persone intese come gli specialist e i community manager, dei distaccamenti social interni delle aziende o delle agenzie, a favorire il processo di umanizzazione dei brand, necessario in questo livello zero post coronavirus.

Il futuro del Customer Relationship Management

Come faranno? Probabilmente così:

Fonte: //twitter.com/eaitalia

Se provassimo a stilare delle linee guida o un breve vademecum del community manager i passaggi fondamentali potrebbero essere questi:

Al termine di questo processo di adeguamento della comunicazione digitale, contaminata dalla componente umana dei singoli addetti ai lavori, forse sarà possibile ricevere risposte più tempestive ma soprattutto più empiricamente vicine a noi, anche da parte di quei community manager un po’ più farfalloni.

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