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L’influencer marketing ai tempi delle Stories

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L’influencer marketing riflette i movimenti continui della galassia social, dove Instagram e Snapchat sono stelle variabili. Il loro destino è intrecciato: il “fantasmino” sta attraversando un momento di incertezza data la crescita esponenziale dell’app di Facebook, che – è noto – fa proprio quanto di buono trova in giro. E nell’ultimo anno a Menlo Park piace soprattutto Snapchat: in un recente articolo del Guardian si contano ad oggi 18 “prestiti”, tra cui le Instagram Stories, che rappresentano la minaccia maggiore per Evan Spiegel. Dopo la loro introduzione nell’agosto 2016, la crescita di Snapchat ha registrato un notevole rallentamento, che non sembra fermasi nonostante lo sbarco a Wall Street di due mesi fa (con una quotazione di 24 miliardi di dollari).

Bisognerà comunque aspettare per vedere la reazione del mercato all’introduzione dello Snapchat Ad Manager, il nuovo strumento per l’advertising annunciato ieri, che sarà lanciato il prossimo mese. Ma è certo che Instagram vive un’autentica età dell’oro e ha appena annunciato di aver toccato la quota di 700 milioni di utenti mensili attivi, registrando un incremento formidabile (saldo attivo di oltre 200 milioni da giugno). E nell’ultimo mese le Instagram Stories hanno raggiunto 200 milioni di utenti mensili attivi, sorpassando ufficialmente Snapchat a soli otto mesi dal loro lancio.

Fonte: TechCrunch

La crescita vertiginosa di Instagram pone una questione cruciale in chiave influencer marketing: cosa stanno facendo gli influencer di Snapchat, anche loro si stanno riversando in massa nelle Instagram Stories?
Uno studio recente di Mediakix cerca di fare chiarezza, prende in analisi il comportamento dei 12 top social media influencer negli ultimi 30 giorni e vaglia la loro attività di posting sulle rispettive app. Ne viene fuori che, in media, ogni giorno gli influencer utilizzano le Instagram Stories il 25% in più rispetto alle Snapchat Stories (6.6 vs. 5.3). Il risultato è estremamente significativo, considerando che si parla di un mercato – quello dell’influencer marketing su Instagram – stimato 1 miliardo di dollari nel 2017, con previsioni che parlano di 2 miliardi di valore complessivo entro il 2019.

A conti fatti, ci sono diverse ragioni che possono spiegare il cambio di rotta dell’influencer marketing e l’utilizzo crescente delle Instagram Stories. La prima è la più ovvia: l’audience con cui interagire è maggiore (come dicevamo, Instagram ha appena sfondato la soglia di 700 utenti mensili attivi, mentre Snapchat è fermo a quota 300). Instagram ha “giocato sporco” copiando le Snapchat Stories, ma garantisce un bacino di utenti più grande e una maggiore varietà di contenuti: le “classiche” foto statiche sul profilo, le Instagram Stories e le Instagram Live Stories (i video in live streaming che scompaiono immediatamente, senza nemmeno aspettare le ormai canoniche 24 ore).

Fonte: TechCrunch

Instagram appare insomma uno strumento più versatile e più facile da usare anche per gli utenti. La sezione Explore consente di scovare contenuti in linea con i propri interessi (suggeriti in base alle interazioni e ai profili seguiti). Un altro punto a favore se si parla di influencer marketing: gli influencer hanno maggiori possibilità di venire scoperti in modo “organico” e possono inoltre linkare – tramite il proprio profilo – contenuti esterni alla piattaforma. Mentre la natura “intimista” di Snapchat paradossalmente pone un limite al valore degli influencer al di fuori dell’app (l’unica vera capacità di link è delegata agli editori e agli inserzionisti). Di fatto, Snapchat tratta – apparentemente – celebrities e influencer come tutti gli altri, ragion per cui non si può misurarne la popolarità.

Per capire che aria tira, basta prendere l’esempio del campione del mondo di Formula 1 Lewis Hamilton, che nell’ultima delle sue Snapchat Stories annuncia l’approdo definitivo su Instagram (dove conta 4,2 milioni di follower).

Detto ciò, sembrerebbe che per l’app di Evan Spiegel le cose non si mettano troppo bene. Ma c’è una cosa che Instagram non è riuscito a copiare, e che può rappresentare un’ancora di salvezza per Snapchat: una userbase fedelissima di “duri e puri”, preziosissima per gli influencer. Stando alle analisi di App Annie, i 60 milioni di utenti attivi ogni giorno su Snapchat offrono una possibilità straordinaria per chi vuole raggiungere un’audience che non frequenta altre piattaforme: il 35% degli utenti non va su Facebook nello stesso giorno in cui va su Snapchat, mentre addirittura il 46% non avrebbe un profilo Instagram. Ecco il tesoro nascosto per chi si occupa di influencer marketing.

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