Per caricare un link esterno a Facebook, da smartphone, ci vogliono mediamente otto secondi. Un’eternità. E infatti più della metà degli utenti rinuncia durante l’attesa e torna indietro. Questo è il principale motivo che ha spinto il team di Zuckerberg a lavorare agli Instant Article.
Fino a oggi, solo un ristretto numero di eletti aveva sperimentato la novità (tra gli altri: The New York Times, National Geographic, BuzzFeed, The Guardian). La buona notizia è che a partire dal 12 Aprile, tutte le pagine Facebook potranno usufruirne (se volete essere tra i primi, compilate questo form. Dopodiché trovate qui una pratica guida all’uso).
Quali sono i principali vantaggi degli Instant Article?
1- Il tempo di attesa per accedere al contenuto è praticamente azzerato. Il vantaggio in questo caso è ovviamente dell’utente.
2- I contenuti potranno ospitare inserzioni pubblicitarie, i cui introiti andranno divisi con Facebook. In questo caso, il vantaggio – puramente economico – è di Zuckerberg.
3- Dove l’esperimento ha funzionato, il numero delle condivisioni e delle interazioni sul contenuto è all’incirca triplicato. E qui invece il vantaggio è delle pagine, che vedranno aumentare la percentuale di crescita dei propri fan.
Sappiate poi che Facebook ha deciso di sviluppare un plugin gratuito per WordPress, in modo da adattare le esigenze grafiche ed editoriali dei contenuti al formato Instant Article. E dato che circa il 25% dei siti internet viene sviluppato con WordPress, Facebook spera così di convincere ancora più publisher ad aderire.
Se la mossa avrà successo, il processo di costruzione da parte di Facebook di una ‘rete dentro la rete’ con contenuti propri – paralleli a quelli dei siti che li ospitano – avrà fatto un passo da gigante (a proposito, avevamo già parlato di Canvas, il servizio per creare contenuti pubblicitari all’interno di Facebook). Resta solo da capire se i magazine, gli editori e i brand che producono contenuti allo scopo di generare un ritorno in pubblicità accetteranno la sfida.
Come ha segnalato Il Fatto Quotidiano di recente, uno dei maggiori problemi è connesso alla difficoltà di analizzare le numeriche relative al traffico generato dagli Instant Article. Una tematica a proposito della quale il presidente di Audiweb riflette: “I lettori dei contenuti editoriali distribuiti via Facebook Instant Article al momento non sono ancora assegnati da Audiweb alla rispettiva testata in quanto i consumi sono attribuiti al titolare dell’applicazione (…) Il nostro compito resta quello di offrire al mercato un sistema di rilevazione adeguato”.
In poche parole, siamo ancora in fase di sperimentazione. E se state leggendo questo articolo su Facebook invece che sul sito di IAKI, potremmo dire che l’esperimento è andato a buon fine.