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Realtà aumentata, evoluzioni e scenari

La applicazioni di realtà aumentata sono pronte per allungare il passo. L’ultima ricerca di Nielsen indica che l’interesse per queste app digitali è in ascesa come quello per l’acquisto di smartphone.
La realtà aumentata si concentra per la maggior parte nel settore Android ed IOS che negli USA occupa oltre l’80% del mercato. Non è un caso che le compagnie telefoniche si spingano sempre di più su abbonamenti che premino pacchetti dati e navigazione web da mobile con il device compreso nel deal.

In contemporanea con questa crescita, sempre più applicazioni di realtà aumentata vengono incorporate nei dispositivi, fornendo una piattaforma interessante per gli inserzionisti pubblicitari e il marketing. Queste due forze di mercato combinate hanno il potenziale per trasformare l’esperienza interattiva giorno per giorno del consumatore. ABI Research riporta una forte crescita nei browser AR per Android di Google e le piattaforme Apple per iPhone. Tanto che un mercato che ha iniziato a soli 21 milioni di dollari di ricavi nel 2010 si prevede possa raggiungere i 3 miliardi entro il 2016.

In questo ultimo periodo un grande baccano ha investito la rete successivamente alla presentazione della prima demo ufficiale del progetto Google Glass, il nuovo sistema (non ancora disponibile commercialmente) che attraverso un supporto ottico (occhiali e micro-display) permette di visualizzare nel nostro campo visivo informazioni e layer virtuali informativi. Molte aziende e utenti in rete si sono scatenati informandosi sulle reali possibilità di fare realtà aumentata, e soprattutto business con questa nuova e pionieristica tipologia di device. Gran parte delle specifiche è ancora celata dal segreto ma da quanto visto sino ad ora ci troviamo davanti a degli occhiali seethrough davvero interessanti. La mixability di queste tecnologie innovative presentate in anteprima da Google insieme ad una piattaforma software appropriata possono auspicabilmente far esplodere il fenomeno realtà aumentata in modo molto più rapido di come ipotizzato nei dati che segnalavo nel mio precedente post ma le perplessità di molte persone sono sul rischio e l’invasività che tali device possono avere nella nostra vita.

La tecnologia non deve migliorare la qualità e prospettiva di vita? Al momento la risposta tarda ad arrivare, ma in campo realtà aumentata le novità sembrano non finire e a questa domanda risponde indirettamente ma solo sul versante del miglioraramento del tasso di produttività, Microsoft, che ad oggi nicchiava in questo segmento tecnologico. L’azienda ha mostrato infatti da poco, ad una conferenza ad Austin, in Texas, un nuovo sistema di realtà aumentata : il MirageTable.

Il dispositivo, consente la digitalizzazione immediata di oggetti fisici, visualizzazioni prospettiche in 3D e l’interazione con le mani nude, senza guanti o puntatori speciali. Ma soprattutto, Mirage Table, consente agli utenti che si trovano in luoghi diversi di interagire tra di loro come se si trovassero ad una reale conferenza, in un modo fisicamente realistico, disposti tutti attorno ad un tavolo. In poche parole, la storia SCI-FI teorizzata in Minority Report sta per concretizzarsi? Non proprio ma andiamo avanti.
Il MirageTable utilizza un videoproiettore 3D  per trasmettere delle immagini su un foglio di plastica bianca curva posto di fronte dell’utente. A ciascuna estremità, si trovano i sensori della Microsoft Kinect camera (si il Kinect quello che i ragazzini usano per giocare), usati per monitorare la direzione dello sguardo di ciascuno nonché per catturare la forma e l’aspetto degli oggetti posti sulla superficie e del partecipante seduto dietro.
Gli utenti sono inoltre tenuti a indossare gli occhiali per vedere l’immagine proiettata in tre dimensioni. Gli utenti in questo caso possono interagire con questa “realtà parallela” spostando e afferrando gli oggetti e condividendo in modo reale non solo gli oggetti ma anche lo spazio del tavolo di fronte a loro. I ricercatori hanno dimostrato che il sistema potrebbe anche essere utilizzato per consentire un bowling virtuale!

Sarà, ma almeno per ora le scarpette da bowling me le tengo strette…..

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