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Telegram: una nuova frontiera per il customer care?

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Partiamo dal principio, cos’è Telegram?
Un servizio di messaggistica istantanea simile a WhatsApp, anche se quest’ultimo vanta ancora una maggiore popolarità.

Creato nel 2013 dai fratelli Nikolai e Pavel Durov (i fondatori del social network russo VKontakte), Telegram inizia a farsi spazio, anche se lentamente. Ad oggi l’applicazione multipiattaforma di Instant Messaging raggiunge i 62 milioni di utenti mensili attivi circa, uno tra questi il Papa. Ebbene sì, proprio lui: Papa Bergoglio. Presente su Telegram da poco attraverso il canale @pgpompei,  trasmette messaggi audio quotidiani e lo utilizza per la diffusione del Vangelo per tutta la durata della Quaresima.

Perché la grande novità di Telegram sono proprio i canali, che nascono con l’obiettivo di  diffondere messaggi pubblici a un vasto pubblico. Il numero di membri di ogni canale infatti è illimitato e chi arriva dopo può accedere all’intera cronologia non perdendosi nulla.
La piattaforma potrebbe risultare molto utile alle aziende che vogliono raggiungere la loro community in maniera istantanea e veloce.

I canali di Telegram potrebbero appunto essere utilizzati per inviare agli utenti informazioni dettagliate e personalizzate: avvisi, informazioni di servizio, iniziative, offerte e –  magari – inviti alla newsletter. Si potrebbe quindi pensarlo come un nuovo mezzo di customer care? Perché no! L’importante è diffondere contenuti esclusivi. 

Sì, perché per un buon seguito le aziende dovrebbero condividere sui propri canali Telegram contenuti esclusivi, in modo da dare un valore aggiunto alla chat e un motivo in più agli utenti per farli unire al canale. Devono essere contenuti di approfondimento, non presenti sugli altri canali social. Inoltre i contenuti sono pubblici, tutti possono visualizzare i contenuti (basta semplicemente ricercare il canale, senza essere iscritto): quindi la possibilità di diffondere il proprio messaggio è davvero alta.

Certo al momento Telegram non è ancora molto diffuso, soprattutto qui in Italia. Ma potrebbe diventare una sfida per le aziende che vogliono essere sempre più innovative e al servizio degli utenti, non credete?

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